In un sistema economico e sociale dominato dalla logica del profitto, dall’obsolescenza programmata di oggetti e persone, dove anche la salute è piegata alle necessità di mercato, la cura diventa un progetto radicale. La cura come processo più che come fine, uno sforzo continuo per migliorare le condizioni fisiche, emotive, sociali dell’individuo all’interno della società e dell’ambiente, è la missione dell’ambulatorio popolare di Villa Medusa.

Ingresso di Villa Medusa

Quali sono le pratiche di cura a Villa Medusa?

Villa Medusa è già la cura” racconta Walter, psicologo psicoterapeuta dello sportello ReciprocaMenteè un tentativo costante di creare nuove socialità, di prenderci cura della comunità, affrontando insieme le difficoltà che si presentano”. Uno spazio di legami, che impegnano gli attivisti dell’ambulatorio fisicamente ed emotivamente, andando ben oltre la cura della malattia.

Da 12 anni la comunità di Villa Medusa, spazio liberato e diventato “casa del popolo”, accoglie le esigenze degli abitanti del quartiere di Bagnoli. Dagli anziani, ai giovani, agli studenti, la Villa situata in area flegrea è diventata la cura per un quartiere afflitto dall’incuria istituzionale.

“Di fronte al rischio della svendita che sarebbe stata approvata eventualmente dal Comune di Napoli, abbiamo deciso di occupare Villa Medusa. Da lì in poi è nato un percorso di costruzione di una comunità legata ai bisogni del quartiere, a partire dal ripristino delle attività per gli anziani, destinazione d’uso originale di Villa Medusa.” racconta Walter.

Walter Iannuzzi nel cortile di Villa Medusa

Conosciamo bene la storia dell’ex-acciaieria, della chiusura negli anni ‘90 e dell’eterna storia della mai compiuta bonifica dell’area industriale. “Un deserto post-industriale”, come lo definisce Walter, per descrivere non solo lo spazio vuoto e abbandonato dell’ex-fabbrica, ma anche il quartiere che ha perso il lavoro e la salute, insieme alla propria identità.

Ma Villa Medusa restituisce dignità al territorio.

È proprio dalla lotta per la bonifica che rinasce l’anima politica di Bagnoli. Come Walter racconta già dagli anni ‘50 l’Ilva e poi l’Italsider sono un campo di battaglia per i lavoratori che portano avanti un’idea chiara: “non vogliamo scegliere tra salute e lavoro, vogliamo tutto.”

E vogliono tutto anche i ragazzi di Villa Medusa. Dal 2019 apre il primo sportello, quello psicologico. ReciprocaMente nasce dall’iniziativa di 5 psicologi e psicologhe del territorio, che risponde al bisogno di cura espresso da moltissimi, in particolare giovani.

Attivisti di Villa Medusa

Lo scopo dello sportello non è quello di sostituire l’istituzione, quanto quello di orientare i pazienti a trovare un percorso di cura all’interno della sanità pubblica. “All’interno della sanità pubblica è possibile effettuare percorsi di cura per quanto riguarda la salute mentale. Questi però sono spesso sconosciuti così come l’iter per accedervi. Devi andare dal medico di base, farti dare una ricetta, chiedere informazioni, fare una prenotazione, fare una visita di controllo… è quasi un percorso a ostacoli. Noi abbiamo attivato un servizio a soglia zero non c’è bisogno di prenotazione. Dopo una prima chiacchiera, garantiamo un percorso di quattro incontri all’interno del quale seguiamo la persona in sofferenza e poi la indirizziamo ai servizi pubblici.” spiega Walter.

“Questo si interseca con una battaglia che per noi è fondamentale, la battaglia per rivendicare una sanità territoriale e per avere un miglioramento effettivo della sanità pubblica sul territorio”

Dal 2023 lo sportello psicologico è stato assorbito dalla struttura più ampia dell’ambulatorio popolare, che include screening di base e ginecologico. Ad oggi l’ambulatorio popolare è un “presidio di salute accessibile a tutti/e, in cui poter usufruire di visite gratuite,  di un servizio di orientamento nella sanità pubblica, di informazione, formazione e dibattiti”.

Sala d’attesa dell’ambulatorio popolare

L’ambulatorio popolare di Villa Medusa si pone un obiettivo radicale: quello di fornire una cura olistica che includa un’analisi e un supporto alle condizioni sociali che incidono sulla salute.

“Per quanto ci riguarda, la cura è anche la costruzione di queste relazioni costanti e collettive, la presa in carico complessiva dei bisogni delle persone, sociali e fisici. Non solamente una salute fisica, ma anche legata al soddisfacimento dei bisogni sociali, a cui una persona ha diritto che includono il trasporto pubblico gratuito, l’istruzione, l’attività di svago, e via dicendo.” 

Guglielmo Scala, attivista allergologo di Villa Medusa
Mariarosaria Beneduce, nutrizionista volontaria dell’ambulatorio

Su questa linea, Villa Medusa procede alla mappatura dei bisogni del quartiere attraverso inchieste e questionari che poi vengono trasformati in azioni tese a mettere in crisi e migliorare il sistema di salute pubblico. Si conduce dunque sia un’azione rivendicativa, come nel caso degli scioperi organizzati con i sindacati per la riapertura di un polo di salute locale – nell’edificio dell’ex-consultorio di Bagnoli – , che la costruzione di realtà alternative.

La difficoltà di accesso alla cura dentistica è emersa proprio dai questionari: attese lunghissime e costi estremamente alti rendono praticamente impossibile accedere al servizio odontoiatrico pubblico. Chi se lo può permettere si rivolge ai privati, l’ambulatorio popolare di Villa Medusa lancia una sfida: consentire a chiunque di accedere a cure dentistiche dignitose.

Oggi l’obiettivo è raccogliere donazioni per costruire uno studio dentistico popolare.

Fino a domenica 9 febbraio è attivo il crowdfunding che permetterà a Villa Medusa di ristrutturare l’ambulatorio, dotandolo di un rivestimento di PVC che rispetta le norme sanitarie, con attrezzatura odontoiatrica e adeguamento del sistema elettrico. Modifiche necessarie perché l’ambulatorio possa continuare a reinventare radicalmente la cura.

Murale nella biblioteca per bambini

“Fin dai volantini con cui lanciavamo il progetto dello sportello affermavano che Villa Medusa fosse già la cura. Puoi trovarti a Villa Medusa con l’assemblea dei disoccupati organizzati, con il gruppo ballo fatto dagli anziani del quartiere, con i bambini che autoproducono la biblioteca, il falegname che nel frattempo sta facendo l’attività per poter costruire nuovi tavoli. È il microcosmo che si respira Villa Medusa ad essere speciale e che la fa essere una proiezione di ciò che una società della cura può essere.” 

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Villa Medusa

Reportage a cura di Jacopo Cataldo.

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