Sgomberato il 21 agosto scorso, il Leoncavallo, lo storico centro sociale, è divenuto in poche settimane il simbolo di una città che si è assopita e risvegliata innanzi all’ennesima violenza del mercato finalizzata a perfezionare il “Modello Milano“.

© Bruna Orlandi

Immagine 1 di 3

© Bruna Orlandi 21 agosto 2025, Marina Boer presidente dell’associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo.

Un modello che prevede una città verticale, città di grattacieli eretti con lo scopo di elevarsi al dio profitto, lasciando pochi metri quadrati a chi si ostinza a credere che la forza di una città sia nella collettività.

© Alessandra Attianese. Milano, 6 settembre 2025 Manifestazione contro i padroni della città. CSA Leoncavallo

La manifestazione del 6 settembre, ha visto Milano invasa da una forza orizzontale, cinquantamila persone hanno intrecciato le loro voci da Piazza Duca d’Aosta prima e da Porta Venezia poi, fino al Duomo, portando avanti un messaggio chiaro: giù le mani dalla città, giù le mani dal tessuto sociale vivo della città, giù le mani dal bene pubblico.

Ma che cos’è il “modello Milano”?

Ne abbiamo parlato con lo storico esponente del Leoncavallo, Daniele Farina.

Per comprendere il modello Milano bisogna fare un passo indietro, agli anni 70. Questa vicenda degli spazi pubblici nasce da una contesa sulle ex aree industriali dismesse gradualmente in quegli anni. Decine di milioni di metri quadrati, che sotto il nome di rigenerazione, furono date ai privati. Quello che un tempo era una risorsa abbondante, oggi è una risorsa scarsa.

Milano non ha più suolo.

© Alessandra Attianese- Milano, 6 settembre 2025 Manifestazione contro i padroni della città. CSA Leoncavallo

Qual è stato l’impatto sulla città?

Il modello Milano mette in tensione l’abitare e gli spazi sociali. L’area del Leoncavallo, un piccolo reliquato tra tre ferrovie che valeva poco e non avrebbe voluto nessuno, oggi è un’ area che ha moltiplicato il suo valore ed è un terreno molto interessante per progetti immobiliari. Ora, se sul territorio ci fosse abbondanza di aree edili e dismesse il problema non ci sarebbe, si troverebbe uno spazio alternativo, ma non ci sono più aree occupabili e destinabili alla collettività.

© Alessandra Attianese – Milano, 6 settembre 2025 Manifestazione contro i padroni della città. CSA Leoncavallo

Che cosa rappresenta la manifestazione del 6 settembre?

La vicenda del Leoncavallo è andata oltre se stessa, la protesta non è solo per lo sfratto di agosto. Si è aperto un dibattito pubblico che mancava da anni. Le trasformazioni che hanno dato luogo alle inchieste della Procura di Milano sono avvenute sostanzialmente in silenzio. Oggi è come se si fosse scoperchiato un qualcosa che era perfettamente visibile, ma non aveva assunto una veste politica e tantomeno di dibattito pubblico. La città rivendica lo spazio per la costruzione dal basso.

Milano, 6 settembre 2025 Manifestazione contro i padroni della città. CSA Leoncavallo© Alessandra Attianese - Milano, 6 settembre 2025 Manifestazione contro i padroni della città. CSA Leoncavallo

Immagine 9 di 9

Sembra che il “modello Milano” preveda una città che emargina i cittadini.

Milano, che si vanta di anticipare i processi politico sociali del paese, è rimasta indietro. Le regole del mercato sono penetrate ovunque, ma la socialità extra mercato, la capacità di far crescere relazioni, il modello di autogestione, i laboratori di processi culturali che altrimenti rimarrebbero nell’invisibilità, sono risorse per le aree metropolitane.

Quali sono le prospettive per il Leoncavallo adesso?

In via Dionigi, area Sud, c’è un capannone, una specie di discarica, che deve essere bonificata nel suolo e nelle superfici che a partire dal tetto, che è fatto di amianto. Il Comune ha aperto un bando per relegare ai margini le funzioni sociali della città.

© Alessandra Attianese, via San Dionigi 117/a

In 20 anni ci sono stati 133 tentativi di sfratto del centro che avrebbero potuto rappresentare anche 133 occasioni di soluzioni.Gli ultimi otto anni, dopo il tentativo di una soluzione razionale della giunta Pisapia, sono stati anni di totale inerzia. La politica è stata estremamente debole, come si legge nelle carte d’inchiesta dalle quali emerge la subordinazione ai grandi edificatori milanesi. Ad oggi il Comune non ha più aree, è stato venduto tutto.

Vari tentativi di sfratto, il Governo Meloni ci riesce. È correlato al momento buio per le libertà che stiamo vivendo?

Quest’iniziativa è stata fortemente voluta dal Governo Meloni, ma non lo inquadro come un successo o una particolare espressione di forza, semmai il contrario. È un governo in difficoltà che bersaglia simboli, puntando alla pancia dell’elettorato senza effettivamente generare un miglioramento nelle condizioni di vita dei cittadini. Basti guardare al potere di acquisto e agli stipendi. Insomma si bersaglia un simbolo, ma non si mettono in moto quei processi concreti di cui i governi dovrebbero mostrare i risultati.

Questa risposta compatta dei cittadini nasce dall’ esasperazione verso la violenza diffusa oggi nel mondo?

Il tema vero è il concetto di legalità. La legalità non è un evento metereologico, non sono le tavole delle leggi scolpite nella pietra. È un concetto in continua trasformazione. Le leggi le fanno uomini e donne e come tali cambiano nel tempo. Penso che una manifestazione che raccoglie migliaglia di voci, su centinaia di temi, sia una manifestazione per una nuova legalità. È stata solo il primo passo di un percorso, a cui fa da sfondo la campagna elettorale; staremo a vedere quali saranno i successivi.

© Alessandra Attianese Milano, 6 settembre 2025 Manifestazione contro i padroni della città. CSA Leoncavallo

Immagine 1 di 15

Hanno aderito all’inziativa i partiti Potere al Popolo, AVS, Rifondazione Comunista, PD; CGIL, Anpi, Arci, artisti, attori, registi, movimenti femministi, movimenti studenteschi, i Giovani Palestinesi, i comitati per l’abitare, associazioni e cooperative come la Terra Trema e altri centri sociali, per manifestare la comune volontà di difendere lo spazio occupato del Leoncavallo, ma anche di abbattere un modello economico e sociale, che da Milano si estende in larga scala, a tutte quelle realtà dove la violenza del mercato così come le più disparate, meschine e illegali forme di potere, si stanno concentrando quotidianamente per emarginare, schiacciare e uccidere la vita umana e la sua libertà.

© Alessandra Attianese – Milano, 6 settembre 2025 Manifestazione contro i padroni della città. CSA Leoncavallo

Write A Comment