Ne La pulizia etnica della Palestina, lo storico Ilan Pappé rievoca come una delle tante operazioni militari israeliane durante la Nakba, l’espulsione forzata del popolo palestinese del 1948, fosse chiamata Cleansing Leaven, eliminare il lievito:

«Il termine ebraico “bi’ur hametz” significa la totale purificazione e si riferisce alla pratica di eliminare ogni traccia di pane e farina alla vigilia di Pasqua. Termine brutalmente appropriato, durante l’epurazione di Haifa, nella quale i palestinesi erano il pane e la farina,».1

In un altro luogo del Mediterraneo, più di settant’anni dopo, lievito e farina si ribaltano e tornano a reincarnarsi. A Pomigliano d’Arco, città segnata dalla deindustrializzazione e da spazi abbandonati, il Rinascita Fest sceglie di chiamarsi Pane e Pace: nutrimento di diritti, casa, solidarietà, rifiuto radicale della guerra e del dominio.

Il RinascitaFest nasce dal basso, nel 2022, su iniziativa di Rinascita Pomigliano, il comitato Ma Quale Casa, Giustizia per Mario Paciolla, ed altri movimenti aggregatisi nel tempo, intrecciando generazioni sempre più diversificate, partendo da quella operaia degli anni settanta, eredità che oggi non è solo rievocata, ma reinventata. «Con il festival – afferma Antonio Tondi, attivista di rinascita – cerchiamo di restituire l’ex stazione alla cittadinanza, trasformandola in bene comune».

I membri di Rinascita Pomigliano

Dal 10 al 21 settembre 2025, l’ex stazione della Circumvesuviana, degradata, vuota e contesa, si ritrasforma in laboratorio di socialità, incontro e resistenza: per dieci giorni politica e cultura tornano tra la gente, con dibattiti, musica e teatro.

Incontro dell’associazione Fantapolitica

Reagire a un contesto che stringe: Pomigliano porta addosso i segni della crisi industriale, con un tasso di disoccupazione che supera il 30% e intere generazioni sospese, prive di lavoro e opportunità educative. In Campania, oltre un quarto dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni è NEET (Not in Education, Employment or Training), ovvero fuori da percorsi di formazione e occupazione, e non è solo un dato statistico: è un corpo sociale svuotato, pane negato. A questa fragilità si affiancano le difficoltà ambientali, legate all’inquinamento, alla gestione del territorio e un tessuto urbano segnato da spazi abbandonati, come l’ex stazione ferroviaria.

In questo scenario il Rinascita Fest è molto più di un cartellone culturale: è un atto politico, un tentativo concreto di ricostruire legami, restituire spazio e tempo alla comunità. Una scelta che trova forza proprio nell’urgenza del presente: dal genocidio in Palestina ai conflitti dimenticati, alla repressione che attraversa le nostre democrazie.

Stesse le logiche di esclusione che colpiscono chi migra, trasformando frontiere e mari in luoghi di morte. Dopo i primi giorni dedicati a lavoro, disarmo e repressione, il programma del RinascitaFest prosegue infatti con la giornata sull’immigrazione insieme a Mediterranea Saving Humans, Don Mattia Ferrari e Andrea Morniroli.

Il 14 settembre il festival ha ospitato la giornata Giustizia per Mario Paciolla, cooperante ONU trovato morto a San Vicente del Caguàn il 15 luglio 2020. La sua morte è stata archiviata lo scorso giugno come suicidio, nonostante prove e testimonianze che indicano il contrario. Insieme ai genitori, Anna e Pino, e al Comitato che porta avanti la sua memoria, il Rinascita Fest rinnova l’impegno per una battaglia di verità e giustizia contro silenzi e omissioni istituzionali.

La chiusura, il 21 settembre, vedrà protagonista Patrick Zaki, insieme ad attivisti internazionali. Ogni sera, accanto ai panel, musica e teatro accompagneranno le discussioni, con artisti come Dadà, Addolorata, Riva, Azul e Vesuviano.

Gaza Cola – prodotta da Palestine House e venduta all’interno del Festival

Il Rinascita Fest è autofinanziato, indipendente, parte della campagna BDS Italia, rivendicando il diritto di schierarsi, di accompagnare «le giuste proteste nell’ottica della solidarietà», scegliendo attivamente di stare dalla parte della dignità, evitando di nascondersi dietro equidistanze.

Non un festival, ma un modo diverso di abitare lo spazio e il tempo: lento, condiviso e collettivo. Dalla parte di chi resiste.

Rinascita Fest 2025 – “Pane e Pace”, 10-21 settembre, ex stazione Circumvesuviana di Pomigliano d’Arco. Programma completo sulle pagine ufficiali Facebook e Instagram del festival.

Reportage a cura di Aldo Cicellyn

  1. La pulizia etnica della Palestina, Ilan Pappé, Fazi Editore 2008, p.121. Rivisitazione parziale della citazione. ↩︎

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